Il rischio del fraintendimento
Lisa:
il ruolo del familiare è molto delicato e complesso. Ci possono essere familiari che non vogliono partecipare a una storia di malattia, oppure che vengono lasciati al margine, oppure che desiderano intervenire. O altre mille possibilità. E’ importante riuscire sempre a comprendersi e a confrontarsi su questo punto, perché quello di cui sembra di potere fare a meno durante il periodo delle cure, poi, nel tempo, rischia di diventare argomento di discussione. Il “Tu non c’eri mai all’ospedale con me” precede un “Tu non me l’hai mai chiesto.” Per ovviare a questi fraintendimenti bisogna essere sempre chiari e comprendere la posizione dell’altro. Malato o familiare che sia.
Guido
Il sentimento di solitudine è rischioso e, a volte, si vive anche anche quando si potrebbe evitare.
Una volta ho conosciuto una persona in day-hospital.
La vedevo tutti i giovedì.
Stava ricurva su di sé, non parlava con nessuno e guardava solo il suo cellulare.
Era una donna.
Bella.
L’ho vista cambiare nei mesi, appassire per poi rifiorire.
Sempre sola. Io, sempre con Daria.
L’avvicinai un giorno e mi sedetti vicino.
Avevo comprato dei cioccolatini, proprio per offrirgliene uno.
Lo accettò.
Mi faceva tenerezza.
Daria mi prese in giro e all’orecchio mi sussurrò: “Guarda che sembra che tu ci stia provando?”
“Sei gelosa?” risposi
“Un po’” fece lei.
La donna scartò il cioccolatino, mi sorrise e disse: “Siete sempre insieme voi due.”
Io, guardando Daria le risposi: “Non riesco a farmi lasciare …”
Un po’ di silenzio, poi lei continuò. In day-hospital capita così, ci si conosce anche senza parlarsi.
“Guardando voi mi sono chiesta se dovrei coinvolgere di più mio marito, ma mi sembra di fargli perdere tempo”
E lì fu Daria a risponderle:
“Pensi che io sono ancora arrabbiata con mio marito, perché non mi ha fatto venire il giorno in cui il dottore gli ha comunicato la diagnosi. Poi mi sono imposta. Ma non so se ha senso che io lo faccia. E’ difficile fare la cosa giusta come familiare, hai sempre paura di disturbare, di essere invadente, di dire la cosa stupida al momento sbagliato.”
E lei:
“Non avevo mai pensato che fosse difficile la vostra parte … mio marito mi sembra sempre distratto, poco desideroso di sapere, non mi fa mai domande”
E Daria:
“Gliel’ha mai chiesto se la vuole accompagnare?”
E lei:
“Dovrei? Mi sembrerebbe logico che se lui volesse me lo chiedesse.”
E Daria:
“Scommettiamo un cioccolatino?”
La donna rispose con un sorriso. La settimana dopo fu lei ad avvicinarsi a noi. Allungò la mano verso Daria e aprendola le porse un cioccolatino: “Questo è suo” disse “le scommesse vanno sempre pagate”.
E l’uomo, di fianco a lei, sorrise a Daria, con gli occhi lucidi quel tanto da percepirne la commozione.