Quando credi di sapere come vanno le cose
Lisa:
è straordinaria la capacità di ognuno di essere convinto di fare un’azione per poi farne l’esatto opposto. La capacità di cambiare, a seconda di quello che capita, in realtà può essere una grande dote, se usata bene. Perché vuol dire semplicemente che sappiamo ascoltare le emozioni e in base ad esse e con il giusto ragionamento, ci si muove nel mondo. E’ pesante una vita fatta di rigide certezze. Guido va da Daria e sa esattamente quello che deve dirle e come deve farlo, ma nel momento che è davanti a lei, tutto cambia, perché le emozioni sono un grande motore nella nostra vita, se si vogliono ascoltare.
Guido:
Ma che stupido che sono stato! Andare dal medico senza mia moglie!
Che scelta cretina!
Sarebbe stato tutto molto più semplice se ci fossi andato con lei … almeno non avrei dovuto darle io quella brutta notizia … Ci avrebbe pensato il medico … OOOH! è che mi sentivo in colpa … mi sembrava di farle del male ?! … avevo con me i girasoli che le avevo comprato … mi sembrava un modo gentile e … rassicurante!!!! … per dirle: “Mia cara … da oggi, tutto cambia ….”
Arrivato a casa aprii la porta e pensai che da lì non sarei più tornato indietro … nel momento stesso in cui avrei spiegato a Daria quanto successo, Delinquente … questo è il nome che ho dato alla mia parte malata … perché ho avuto bisogno di darle una forma e i nomi servono proprio a dare forma alle cose .. soprattutto a quelle che fanno più paura, perché dopo sembrano più affrontabili! … Delinquente, nel momento stesso in cui io l’avrei presentato a Daria, avrebbe acquistato … in casa mia!!! … una sua identità e un suo spazio …
Entrai nell’appartamento con passo veloce, come se avessi voluto passare prima di lui.
Impossibile!!!
Dovetti rassegnarmi all’idea di essere costretto a farlo entrare con me; eravamo ormai inscindibili, Delinquente … e io …
Daria, immaginandosi che fossi io, dalla stanza in cui si trovava, iniziò a brontolare dando sfogo all’ansia che aveva accumulato nella giornata:
“Guido! … allora non capisci niente!… è tutto il giorno che ti cerco, ma il tuo cellulare era sempre spento … la prossima volta, se devi fare così, non mi fiderò più di te e ti accompagnerò ovunque … sono stata troppo male … non sapevo più a cosa pensare…”
Parlò senza fermarsi fino a quando, arrivata nel corridoio, vide i girasoli e dietro … me … col viso nascosto.
L’improvvisata del mio gesto le fece cambiare completamente discorso. (Era proprio quello che avevo sperato per avere qualche minuto in più prima di darle … la sentenza).
“Ma per chi sono quei fiori? … Sono bellissimi …”
Il pensiero dei girasoli funzionò per distrarla.
Avevo sperato in quella sua possibile reazione per prendere tempo, ma non avevo preso in considerazione le mie emozioni.
Mi ero talmente concentrato su come presentare Delinquente a Daria, su cosa dirle e come parlarle per non spaventarla troppo, che non avevo pensato di provare voglia di trovare riparo tra le sue braccia.
Sentii il desiderio di averla e lo feci … con determinazione, con amore e con passione …
Appoggiai i girasoli ai suoi piedi e poi l’abbracciai … Così, in modo naturale, con commozione e sentimento …
Probabilmente la tensione che entrambi, seppur in modo diverso, avevamo vissuto in quell’interminabile giornata …. di attesa per lei … e di scoperta per me, ci fece sentire vicini come da tanto tempo non accadeva …
I bambini, il lavoro, la quotidianità ci portavano sempre più lontano di quanto volessimo, ma quella volta fu diverso: eravamo soli, entrambi preoccupati uno per l’altro …
Daria, non sapendo nulla, aveva riempito la testa di mille domande e di mille risposte …
Io, sapendo tutto, provavo, in fondo all’anima, forte il senso di responsabilità per quella donna che sentivo d’amare più di me stesso …
E mentre la stringevo ebbi il pensiero che quella, per noi due, rappresentava la prima e l’ultima volta che ci amavamo:
la prima, per me, con l’idea di essere malato, l’ultima, per lei, con l’idea che io fossi sano.