Lo chiamiamo Delinquente?
Lisa:
Chi si ammala capisce che la malattia avrà delle conseguenze sulla vita familiare questo è un senso di colpa facilmente riscontrabile nei pazienti, e di questo occorre parlarne, perché, a volte, è proprio questo senso di colpa può essere più pericoloso della malattia stessa perché alza il livello di frustrazione della persona e il senso di solitudine.
Guido:
Dopo aver parlato con Daria mi sentii più leggero di quel peso che da lì in avanti avremmo portato in due.
La vidi accusare il colpo e con naturalezza appoggiare la mano sinistra sul tavolo, il braccio teso come se fosse il perno di quel corpo.
Si inclinò leggermente sulla sinistra.
Era un suo movimento leggerissimo, ma non mi sfuggì, la osservavo con estrema attenzione e ricordo bene che pensai:
“Adesso sviene …”
Ma lei non svenne, rimase immobile, persa nei miei occhi alla ricerca di una spiegazione mentre capii che un pensiero terribile le stava attraversando la mente, velocissimo:
“E’ finita … ”
O forse quella era la mia paura che vedevo riflessa in lei?
Nessuno di noi due finse nulla e ci diede sollievo abbracciarci e piangere insieme. Mi chiese:
“Cosa vuol dire quel nome? … esattamente …”
Le risposi: “Sai, non lo so neanch’io … il dottore me l’ha spiegato, ma io non ricordo nulla e dovertelo dire e sentirtelo dire mi fa paura … è tutto il giorno che ci penso … non mi piace avercelo addosso e non vorrei più sentirlo nominare. Facciamo un gioco? Lo chiamiamo Delinquente? … mi fa meno paura, mi sembra più affrontabile … voglio concedergli solo quella parte di me che lui si è presa e basta …”
Daria fu immediata:
“Anch’io odio Delinquente … è uno stronzo maledetto che non aveva nessun diritto di entrare in casa nostra; non abbiamo mai fatto nulla di male per meritarcelo …”
Sentendo mia moglie parlare così, mi si chiuse lo stomaco ancora più di prima, ma non riuscivo a spiegarmi quello che stavo provando.
Decidemmo di non cucinare e di farci portare qualcosa da mangiare.
Telefonai al vicino ristorante giapponese. Lo consideravamo un lusso per le occasioni importanti, felici.
Quella non era certo un’occasione da festeggiare, era però importante concederci il lusso di coccolarci.