La posizione del Familiare
Daria:
La mia posizione … quella di moglie … non è mai stata semplice e non lo è tutt’ora … ma del resto, parlando anche con altri familiari è così un po’ per tutti … perché ci si conosce e ci si confronta durante le lunghe ore in ospedale … nonostante siamo tutti diversi a questo mondo, noi familiari abbiamo una caratteristica in comune: la paura … non metto in dubbio che la paura di non farcela sia un tratto comune anche di chi deve affrontare la malattia direttamente, perché ce l’ha addosso, ma noi … noi familiari … abbiamo paura di rimanere soli … senza chi amiamo … e allora facciamo finta di non sentirla, questa paura che ti entra dentro … e la mettiamo a tacere … é dentro di noi … ma non le diamo spazio, perché se l’ascoltiamo temiamo di non poterla controllare … e così viviamo ogni giorno cercando d’andare avanti … spesso navighiamo a vista … non pensiamo a quello che proviamo veramente … a volte arriviamo al punto di fare finta di nulla … raggiungiamo un equilibrio e su quello vogliamo restare … la vita e il mondo dei familiari delle persone malate è un mondo parallelo che a volte sembra viaggiare … su orbite lontane dal Pianeta Terra … ad esempio … non ci sentiamo autorizzati a piangere … cioè … cioè, piangiamo ma da soli, non davanti a chi amiamo, perché abbiamo paura di fargli male … e io non voglio fare del male a Guido … ha già troppi pensieri … ecco, vedi … è successo di nuovo … ti sto proteggo dal mio soffrire … a volte faccio fatica a dirti le cose … non ti dirò mai ad esempio che mi è dispiaciuto non venire con te quella volta che il medico ti ha dato la diagnosi … il giorno prima ero arrivata al punto di supplicarti, ma poi tu mi hai messo a tacere con un “non ha senso che perdiamo in due un giorno di lavoro” … e lì mi sono sentita per la prima volta respinta da te che vivevi i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni senza condividerle con me … ma cosa ti dicevo? Insistevo? Lo sai che non sono una che ama insistere … ma dopo … quando mi hai raccontato di Delinquente … mi sono sentita in colpa perché non ero con te in quel momento … se io ci fossi stata avrei detto a quel dottore …“Ma come si permette … mio marito è sano!” … che poi non è stata nemmeno colpa del dottore se Delinquente è entrato in casa nostra senza essere invitato… quello che è accaduto a te, è accaduto a me e a tutta la nostra famiglia, in maniera diversa per ognuno, ma ha colpito tutti …