Genitori e Figli
Lisa:
Se pensate che una persona a voi cara abbia dei problemi, domandateglielo, non aspettate che venga lui a parlarvi, non aspettate che venga lei a parlarvene perché magari è in difficoltà e non sa da dove iniziare.
Guido:
Lorenzo, il mio alunno, mi aveva appena ammutolito con la sua domanda:
“Perché voi genitori riuscite sempre a fare la cosa giusta al momento giusto per i vostri figli?”
Non riuscii a rispondergli, ma lui non se ne accorse, perché era troppo arrabbiato con i suoi genitori.
Era sicuro che se uno di loro due fosse stato malato, glielo avrebbero taciuto.
La sua sfiducia nasceva da un episodio preciso.
Qualche tempo prima, suo cugino, fece un incidente in macchina, rimase in coma due giorni, poi morì e loro non gli dissero nulla fino al giorno del funerale.
Lui si arrabbiò molto e loro si giustificarono dicendo che era stato tutto molto veloce, non volevano farlo stare male, non volevano vederlo piangere.
E più mi raccontava e più si disperava nel ricordo di non aver potuto dare un ultimo saluto al cugino.
A quel punto lo presi per il braccio, lo strinsi forte, quasi a fargli male, per contenerlo, per fermarlo da quella furia che stava diventando e quando lui rimase in silenzio a guardarmi negli occhi con sguardo interrogativo, dissi:
“No Lorenzo, non è così, non si sa mai quale sia la scelta giusta per dire certe cose e si sbaglia sempre, proprio con le persone che si amano di più, con quelle che non vorresti vedere soffrire, con quelle di cui non vorresti essere tu la causa della loro sofferenza. Bisogna che tu racconti ai tuoi genitori dei tuoi sospetti e non sarà come tu credi, perché è il silenzio che vi allontana. Devi fare vedere loro che sei grande per sapere. Dà a loro la fiducia necessaria per parlare a cuore aperto ed allora anche tu li vedrai con occhi diversi. Non pensare mai di sapere come le cose possano andare, non vanno sempre nello stesso modo. Bisogna credere negli altri, come tu, in questo momento, credi in te stesso, nella tua forza, nel tuo coraggio.”
Le parole che dissi a Lorenzo le sentii e le pronunciai con motivazione e convinzione.
Altri miei studenti mi avevano raccontato storie simili, ma quel giorno, in quel ragazzo, mi rispecchiai per il mio momento di difficoltà, perché anch’io ero certo di sapere come avrebbero reagito i miei genitori alla notizia della mia malattia.
Io stesso, però, il giorno prima, ero convinto di comportarmi e di parlare con Daria in un certo modo, per farle conoscere per gradi Delinquente. Tutto, poi, era andato diversamente … meglio di quanto mi aspettassi … perché insieme eravamo riusciti ad essere chiari e sinceri e fiduciosi nella nostra relazione.