Stiamo uniti
Lisa:
E’ nel confronto che si trova l’unità di intenti ed è quando si rimane uniti che si fronteggiano le situazioni, qualsiasi esse siano, anche quando il problema non è una malattia.
Daria:
Come ho fatto ad accorgermi che stavo diventando accondiscendente con Guido, mio marito?
Il giorno che andò dal dottor Sforza a fare la prima visita, non volle che io l’accompagnassi. Mi disse:
“Amore è una perdita di tempo andare in due in un luogo dove è necessario che vada solo io, perché devo portarci il mio di corpi, non il tuo …”
Questa battuta mi fece ridere e, allo stesso tempo, mi rassicurò e … mi sono distratta … infatti, per quanto io fossi convinta di andare con lui, decisi di dargli retta e non l’accompagnai … però rimasi tutto il giorno con l’ansia e quando lui tardò, mi diedi della cretina e mi ripromisi di non lasciarlo più andare da solo, ma non per lui, per me … perché stavo peggio a non essere con lui che a stare a casa … e questo capire che lo facevo più per me che per lui, mi fece sentire egoista, tant’è … che quando lui mi raccontò della malattia … di Delinquente … pensai che avesse ragione, che quella fosse la sua vita e se lui la voleva gestire in solitaria, chi ero io per impormi? …
…Però, più passavano i giorni e più io avevo bisogno di capire meglio cosa gli avesse detto il medico … Sforza … e così gli feci delle domande e lui si spazientì … con me … con me che sono sua moglie …. e tutte le volte che gli chiedevo di accordarci per la gestione dei figli, mi rispondeva: “Fai tu, che in questo periodo non ci sono con la testa …”
Un giorno mi sono innervosita … sì sì, proprio innervosita … e gli ho detto:
“capisco che tu non ci sia con la testa, perché la notizia che ti ha dato Sforza è terribile, ma non ti viene da pensare a me? A come stia io? Non avrò addosso la malattia, ma dato che ti amo … forse … sto male anch’io… ?” Lui mi ha guardata con occhi stralunati … avete presente quando qualcuno ti guarda e si vede benissimo che non ha pensato minimamente a te? Da lì è partita una discussione fortissima, di quelle belle cariche che alla fine, anche se sei stanco di portare avanti le tue idee … non molli … perché capisci che l’altro sta per cedere … ma questa volta nessuno dei due è uscito sconfitto, perché alla fine, quando i toni si sono alzati all’ennesima potenza, Guido si è bloccato all’improvviso e mi ha detto: “Ma cosa stiamo facendo?” e io “Litigando!!!!” e lui: “Come se io fossi sano?” e io “Non ci provare!!!” e lui, avvicinandosi con passo felpato come per non farsi sentire da nessuno, con voce bassissima disse: “Daria … non è colpa mia … la colpa è di Delinquente che prova a prendere il sopravvento su di me e ci vuole fare litigare … è lui il nostro nemico … stiamo uniti … e che non ci senta che l’abbiamo scoperto …”
Dalla rabbia, siamo passati al ridere, in maniera un po’ folle, forse, ma di sicuro tirando fuori la nostra parte sana.