Chi è Guido Speranza?
Ho ideato Guido Speranza nel 2010 per il mio sito Quando la vita cambia colore
Guido Speranza è l’insieme di persone malate che ho incontrato in 16 anni di attività professionale nel campo delle malattie organiche, in particolare per l’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma (AIL) di Modena, sezione dedicata a Luciano Pavarotti (socio fondatore).
Sentivo il bisogno di un personaggio che accogliesse in sé gli aspetti psicologici di più persone.
Qualcuno con cui il lettore potesse identificarsi per cogliere quelle somiglianze e differenze psicologiche che permettono alle persone di evolvere e migliorarsi.
Perché chiamarlo Guido Speranza?
Perché “Guido Speranza” è essere il nome di una persona, ma è anche il concetto “IO Guido LA Speranza”.
Ognuno di noi ha in sé la capacità e la possibilità di Guidare la propria e l’altrui Speranza.
Il lavoro dei curanti (medici, psicologi, infermieri, ecc.) è proprio quello di sostenere la Speranza di chi incontrano professionalmente.
Il lavoro di chi si cura è quello di non perdere la Fiducia e la Speranza nel futuro che verrà.
Come è nato il volto di Guido Speranza.
Ho dato vita a Guido Speranza nel 2010 per il mio blog Quando la Vita Cambia Colore. Nel 2013 è diventato un blog della Gazzetta di Modena.
Ricordo che il Direttore, Enrico Grazioli, mi disse che un personaggio ha sempre un volto.
Ma che volto poteva avere il mio Guido Speranza?
Non era semplice creare un’immagine che rappresentasse la malattia e fosse anche rassicurante.Chiesi un aiuto alla mia amica grafica Rossana Vandelli.
Avevo bisogno di un volto che rappresentasse la capacità di ognuno di fronteggiare la malattia.
Probabilmente il volto di un Percorso di Cura più che della malattia stessa.Così Rossana mi disegnò e regalò l’immagine che per me fu perfetta: un uomo che ti guarda con sguardo rassicurante come a dirti:
“Forza e Coraggio, non temere, non sarai mai solo, io sono con te!”
A cosa può servirti Guido Speranza?
Ascolta la sua storia e rifletti su quanto ti dice. Il confronto con lui ti permetterà di sviluppare uno stile di pensiero e comportamento per fronteggiare i traumi della vita, che siano malattia o sofferenze di altra natura.
Sarà come fare un colloquio con te stesso passando attraverso tecniche di psicologia.
Guido Speranza non è la storia di qualcuno, ma è l’occasione di ragionare sulla tua storia attraverso lui. Impara a confrontarti con chi può aiutarti a Guidare la TUA Speranza. Questo non vuol dire guarire dalla malattia, ma vuol dire non lasciarsi sopraffare dalle naturali paure e preoccupazioni che si vivono nei Percorsi di Cura.
Guido Speranza non sostituisce i percorsi con psicologi-psicoterapeuti esperti.
Ma i colloqui sono delle chiacchierate?
Spesso i medici e gli infermieri motivano i pazienti “a fare due chiacchiere con lo psicologo”. I colloqui non sono delle chiacchierate, ma delle vere e proprie ricerche dirette ad attivare la resilienza di chi è disposto a mettersi in discussione. Le tecniche del colloquio permettono di fare evolvere il pensiero dell’altro su direzioni che non sono state prese in considerazione in precedenza.
Nel tempo le persone imparano a conoscere aspetti di sé che non pensavano d’avere.
Mi chiedono spesso se mi annoio ad ascoltare tante persone
Ogni persona ha in sé il potere del sorprendermi.
La mia “curiosità professionale” non permette che io mi annoi, perché ogni volta la mia attenzione è rivolta a cercare nell’altro le sue risorse.
Il lavoro dello psicologo-psicoterapeuta è un lavoro di ricerca e attenzione, la stessa che ho utilizzato nella creazione di Guido Speranza.